Di recente tutti i giornali hanno parlato del fatto che a brevissimo sara’ possibile parlare con la pubblica amministrazione con la PEC, Posta Elettronica Certificata. In pratica uno strumento che permette di gestire delle email in maniera pienamente comparata, per la legge, a una cara vecchia raccomandata con ricevuta di ritorno cartacea.

Se da un lato la notizia potrebbe anche sembrare positiva, in fondo si tratta di passare alla digitalizzazione della raccomandata, evitare code, tagliare (almeno in teoria) costi all’amministrazione pubblica ma anche all’utente, e tante altre belle cose. In effetti pero’ gia’ tanti sono i dubbi espressi su tale strumento da molti diversi esperti di vari settori sia legali che del mondo IT, come ad esempio il fatto che sia un sistema esclusivamente Italiano, piuttosto che con argomentazioni riguardanti la reale sicurezza in termini di affidabilita’ di chi offre il servizio piuttosto che sulla privacy per il mantenimento dei dati inviati sui server per lungo tempo e molte altre argomentazioni, tutte piu’ o meno valide.

Tralasciando pero’ tutti i vari aspetti tecnici pro o contro la PEC, ci sono alcuni dubbi che, personalmente, mi fanno riflettere e pensare che forse non e’ cosi’ una buona cosa dotarsi di PEC almeno per ora.

Pensiamo alla vecchia raccomandata. Tu la spedisci, il postino la consegna alla persona dall’altro lato, che deve prenderla di persona ( o comuqnue qualcuno deve garantire per lui la ricezione firmando la ricevuta ), e solo in quel caso la conferma di ricezione viene inviata a te che sei il mittente. Se il ricevente si rifiuta di firmare, o semplicemente e’ in vacanza e non si reca poi in posta a riceverla, non ci sara’ nessuna conferma perche’ effettivamente non e’ stata ricevuta dal destinatario.

Nella PEC cosa succede?
Tu invii una mail, il server sul quale e’ mantenuta la casella mail del destinatario la riceve e a te viene confermata la ricezione. Ma il destinatario la ha realmente ricevuta? o magari non apre mai la posta perche’ e’ in viaggio per 2 anni sabbatici attorno al mondo? Magari state pensando “e che mi frega, tanto meglio, io ho la prova di ricezione comunque”. Ma se siete voi che siete andati in vacanza?

In poche parole il destinatario da un lato NON puo’ rifiutarsi di riceverla, dall’altro da conferma di ricezione anche se in realta’ non l’ha ancora letta, e magari non la vedra’ e non sapra’ nemmeno mai di averla ricevuta.

Facciamo un’altra ipotesi. Avete preso una multa, avete dimenticato di pagarla. Vi viene mandata una raccomandata che intima di pagare entro 30 giorni dalla ricezione, pena il raddoppio della multa, e voi vi state godendo beati una vacanza ai tropici di 45 giorni.

Con il vecchio sistema, tornate a casa, trovate la cartolina che vi dice che c’e’ una raccomandata in posta da ritirare, ci andate, la ritirate, e avete da quel momendo 30 giorni di tempo per pagare la multa senza ulteriori penali.

Con la PEC tornate, trovate l’avviso in mail, e vi accorgete di essere gia’ in ritardo con il paamento di almeno 15 giorni, perche’ il conteggio dei 30 e’ iniziato nel momento che la PEC e’ stata recapitata nella vostra casella e non quando l’avete effettivamente vista voi.

Insomma, siamo davvero sicuri che sia cosi’ una bella cosa?

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Routerboard 450G and Linux - Part 2